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ANGELI E DEMONI | MiM



L’inchiesta Angeli e Demoni eseguita dai Carabinieri sconvolge e interroga le nostre coscienze perché le vittime sono bambini e bambine che avrebbero dovuto trovare protezione e tutela nel mondo degli adulti. L’inchiesta coinvolge direttamente istituzioni, case famiglia e il sistema dell’affido e parla di un business da migliaia di euro che si sarebbe retto sulla manipolazione di bambini sottratti ingiustamente agli affetti dei loro genitori accusati di maltrattamenti e abusi che in realtà non sarebbero mai accaduti. Eppure tutto questo non mi stupisce e non mi meraviglia perché non è la prima volta che indagini o denunce portano alla luce l’inadeguatezza e l’ impreparazione di operatori che dovrebbero tutelare minori o rivelano abusi e violenze avvenute nelle Case Famiglia finanziate profumatamente. Da anni se ne parla e anche questa volta sto avendo certezza che quanto da me denunciato esiste, c’è per davvero: corruzione e collusione a diversi livelli di persone che lucrano sul dolore e sulla disperazione di bambini e dei loro genitori. Ringrazio personalmente i Carabinieri di Reggio per il lavoro di indagine meticolosa culminato con la fase esecutiva di questa mattina che ha visto impegnati oltre 100 tra Ufficiali e Sottufficiali dell’Arma. Ci sono genitori che sono stati travolti da decreti del tribunale senza che avessero fatto nulla di male o di così grave da giustificare l’affido dei propri figli ad altre famiglie. Forse avranno bussato alla porta delle istituzioni con l’aspettativa di essere aiutati e sostenuti in un momento di crisi, difficoltà o inadeguatezza e si sono trovati davanti ad una sorta di santa inquisizione.
Dovremo aspettare l’esito dei processi per sapere fino in fondo che cosa è accaduto a Reggio Emilia, in un’area che abbraccia il paese di Bibbiano. Un esempio di welfare sociale da prendere come esempio per altre provincie ma sul quale è calata l’ombra di questa inchiesta che ha investito (per ora) con misure cautelari, il sindaco e dirigenti comunali, operatori socio-sanitari, educatori, avvocati, assistenti sociali, psicoterapeuti di una ONLUS, psicologi e famiglie affidatarie, persone che, secondo gli inquirenti, avrebbero agito per frodare lo Stato ingannando i bambini e i loro genitori. Sappiamo che le manipolazioni e le violenze subite nell’infanzia lasciano strascichi nell’età adulta e profondissimi segni di disagio che vanno dai gesti di autolesionismo alla tossicodipendenza. Chi risarcirà questi bambini? Si auspica che si faccia chiarezza fino in fondo e che si elimini ciò che c’è di marcio nel sistema, e non è poco. 


Jakub Stanislaw Golebiewski

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